La seconda guerra mondiale aveva lasciato il continente europeo diviso in due: come disse Winston Churchill pochi mesi dopo la fine della guerra una "cortina di ferro" separava l'Europa dell'Est da quella dell'Ovest. Sorgevano quindi due blocchi contrapposti, Est e Ovest, attorno ai quali si polarizzerà il sistema delle relazioni internazionali nel secondo dopoguerra fino al crollo dei regimi comunisti: il sistema bipolare della Guerra Fredda.
Nell'immediato dopoguerra gli Stati Uniti d'America assunsero il compito di guidare la ricostruzione del sistema economico internazionale, di fronte al declino delle potenze europee. Nel 1947 il Presidente americano Henry Truman, perseguendo la strategia del contenimento dell'espansione del blocco comunista, varò l'European Recovery Program, una serie di aiuti economici e militari alle nazioni europee che sarebbero passate sotto la protezione degli Stati Uniti, meglio noto come Piano Marshall.
Con la Guerra Fredda quindi i rapporti tra Stati Uniti ed alleati europei si basavano sul comune sentire di appartenenza ad un unico mondo occidentale, il c.d. Free World, il Mondo Libero, di cui gli Stati Uniti erano considerati la potenza leader. L'Alleanza Atlantica divenne il pilastro della politica estera e di sicurezza americana: Berlino era il fronte della Guerra Fredda con il mondo comunista e l'Europa occidentale un alleato da difendere dall'avanzata del blocco sovietico.